La “prevenzione primaria” consiste in un corretto stile di vita, che nella maggioranza dei casi si rivela un’arma vincente contro il cancro.

Tutti i giorni bisogna seguire comportamenti sani ed equilibrati, validi per il benessere in generale

Secondo la ricerca scientifica il 40% dei casi è potenzialmente evitabile.Dieta ed obesità sono due importanti fattori di rischio.

L’attività fisica: la sedentarietà è un pericoloso vizio che va combattuto fin da giovani. Le donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi di circa il 15-20%. Questi effetti sono più evidenti in postmenopausa, ma praticare attività fisica fin dall’adolescenza è in grado di diminuire l’incidenza di tumori che poi si svilupperebbero al termine dell’età fertile.

L’alcool è un vero nemico della salute; bastano 50 grammi di alcol al giorno (pari a poco più di 3 bicchieri di bevanda alcolica) per determinare un aumento di rischio di cancro del 50% rispetto a chi non beve.

Il fumo: Le sigarette rappresentano un grosso pericolo per l’intero organismo. Contengono oltre 4.000 sostanze tossiche che favoriscono l’insorgenza di molte malattie e del 30% di tutti i casi di cancro. Ogni volta che accendi una sigaretta ricordati che non stai facendo male solo ai tuoi polmoni ma anche al resto del corpo.

Familiarità ed ereditarietà: fino al 7% delle neoplasie mammarie sono da imputare alla predisposizione familiare e nella maggior parte dei casi sono collegate a mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA-2.

Un periodo fertile breve (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce) e una gravidanza in giovanissima età sono protettive, così come l’allattamento per oltre un anno.

 La “prevenzione secondaria” ha l’obiettivo di individuare il tumore il prima possibile così da poterlo curare in modo efficace. Quando la neoplasia è individuata in fase precoce, infatti, le guarigioni superano il 90%. Può essere effettuata con l’individuazione dei sintomi iniziali della malattia (diagnosi precoce) o con esami sulla popolazione che non presenta sintomi (screening).

Nel nostro Paese, per i tumori della mammella sono attivi programmi di screening gratuiti organizzati dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) che spediscono ogni 24 mesi una lettera di avviso alle donne d’età compresa tra i 50 e i 69 anni. Alcune regioni stanno coinvolgendo anche le over 45, estendendo così il target di riferimento. Tuttavia ben il 45% delle italiane non si sottopone alla mammografia e forti sono le differenze tra le regioni del nord e quelle del centro-sud. Se hai un’età compresa nelle fasce d’età indicate sopra e non hai ancora ricevuto la lettera, rivolgiti alla tua ASL per essere inserita negli elenchi e accedere gratuitamente all’esame mammografico.

Per ulteriori informazioni sui programmi di screening e sulle visite di prevenzione potrà essere contattata la nostra sede LILT di Vercelli sita in Corso Mario Abbiate 150 – 13100 Vercelli.

Tel. e fax 0161/255517 e-mail:vercelli@lilt.it  legatumorivercelli@gmail.com.